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Approfondimenti:

Santuario dei Cetacei

Prateria di Posidonia

 

Il profilo costiero di Varigotti è costituito da un’alternanza di splendide spiagge e promontori rocciosi a volta imponenti falesie che sovrastano il mare fungendo da belvedere.

Il fondale ha una topografia accidentata e conserva d’altronde quella subaerea, i fondali più profondi in questo tratto di costa si riscontrano a soli 3 chilometri da Capo Noli dove si sfiorano i 1000 metri di profondità.

La formazione delle spiagge è legata in gran parte all’apporto della acque fluviali che per la Liguria è poco significativo.

 

I corsi d’acqua, che regolano i meccanismi di erosione, trasporto e sedimentazione, hanno in Liguria corso breve e dipendente dall’alternarsi delle precipitazioni. Pertanto spiaggia e apporto fluviale sono strettamente legati fra loro in quanto le onde, ridistribuendo lungo il litorale sabbie e ciottoli, mantengono e alimentano la spiaggia secondo il gioco dei venti e delle correnti.

Questo equilibrio è molto delicato e instabile: il prelievo di materiale o l’alterazione del profilo della costa (es. costruzione di porti turistici) modificano il ritmo di deposito e di migrazione della sabbia, possono provocare gravi ripercussioni. Nel caso di Varigotti, la costruzione del porticciolo di Finale costituisce uno sbarramento e ha bloccato verso levante ogni possibile apporto di detrito.

 

In relazione alla morfologia costiera si individua una zonazione verticale dei fondali; il passaggio da un piano ad un altro è segnato da una discontinuità ambientale e legato a fattori come la luce, la temperatura. (La temperatura superficiale del mare varia da 10°/12°C a gennaio marzo e 24°/25°C ad agosto, resta costante sui 13°C al di sotto della batimetrica dei 100 metri, zona di passaggio chiamata termoclino.)

Nella zona di marea e dove frangono le onde, saldamente ancorate alle rocce, le patelle  si contendono lo spazio con i denti di cane; mentre al limite della bassa marea, vive il pomodoro di mare, indicatore biologico di acque non inquinate.

Nella prima fascia sommersa le rocce sono ricoperte da numerose alghe dagli inconfondibili ombrellini dell'alga verde unicellulare: l’acetabularia e dai ventagli di Padina pavonica. Qui vivono i ricci e la stella di mare, molluschi come il polpo insieme a variopinti anellidi come lo spirografo.

Nella scogliera sommersa dove le acque hanno una batimetria compresa tra i 5 e 25 metri, si possono vedere moltissime specie di pesci, tra cui la donzella comune e pavonina, il sarago fasciato, la castagnola, lo sciarrano, la triglia di scoglio.

 

I fondali sabbiosi sono ricoperti da autentiche foreste sommerse, le praterie di Posidonia oceanica, vero polmone verde dell’ecosistema marino del Mediterraneo.
Tra i suoi ciuffi nastriformi vivono, si nutrono e mimetizzano moltissime specie di pesci, tra cui salpe e boghe. Sui fondali sabbiosi possiamo incontrare il sempre più raro cavalluccio marino.

 

Nelle fessure e nelle tane fanno capolino l’aragosta, la murena, la magnosa o la cernia bruna.
Con un po’ di pazienza si potranno ammirare, liberi nel loro ambiente naturale, anche dentici, orate e spigole.

In mare aperto come a riva trasportate dalle correnti è possibile incontrare le meduse (sono comuni 4 specie), forme di vita planctoniche costituite dal 95% d’acqua dotate di cellule urticanti, purtroppo in alcuni casi come per la Pelagia noctiluca fortemente urticante anche per l’uomo.

 

 

Il tratto di mare che si distende tra il porto di Finale e il paese di Varigotti offre un panorama subacqueo estremamente vario, grazie alla presenza di numerosi scogli. Nelle tane più scure, sulle pareti, a seconda delle annate si possono notare piccole cicale.

Chi si immerge nelle acque attorno a Punta Crena, si trova immediatamente ad una discreta profondità già vicino alla costa, in quanto la parete rocciosa si tuffa ripidamente nell’acqua limpida. Il panorama subacqueo è affascinante, per la scarsità di tane e nascondigli non è presente una grande varietà di fauna marina stanziale, ma è facile incontrare castagnole e branchi di pesce azzurro in cerca di protezione a ridosso della scogliera.

 

Davanti a Punta Crena raggiungendo un fondale sui 20 metri, dove crescono macchie di posidonia, si ha la possibilità, al mattino presto di avvistare grosse ricciole intente ad inseguire le aguglie che nuotano vicino alle pareti rocciose. Verso sera invece è facile l’incontro con calamari, soprattutto all’imbrunire, quando questi molluschi amano frequentare i bassi fondali per cacciare.

 

La baia dei saraceni è una tra le spiagge più romantiche della Riviera Ligure: incastrata fra rocce offre al centro un spiaggia dorata la cui sabbia continua anche sotto le acque che sono sempre cristalline. Per questo motivo, anche se il fondale raggiunge presto gli 8, 10 metri, chi nuota con la maschera può scorgere sia le creature abitatrici dei fondali arenosi sia quelle dei fondi rocciosi per la presenza delle tipiche formazioni chiamate “beach rock” che si estendo dalla riva dove emergono sino ad una profondità di 5 metri e più. Qui si possono vedere su fondale roccioso l’anemone comune invece sulla sabbia sogliole, passere, seppie seminascoste e polpi tra le alghe degli anfratti.

 

Lasciata la baia dei Saraceni e la spiaggia di Malpasso, il fondale presenta aspetti del tutto insoliti, con pareti lisce che si tuffano a strapiombo in mare, che raggiunge immediatamente gli 8 - 10 metri; frequente meta dei pescatori per la presenza di pesci di grossa taglia, in particolare al mattino presto e la sera. L’area è infatti frequentata da lecce, ricciole e nei mesi autunnali da coppie di lampughe.

 

Le sorprese non mancano, con una buona dose di fortuna e se si scruta il mare con attenzione, si può avere la possibilità di vedere alcune delle 8 specie di mammiferi marini avvistabili nel nostro mare. E l’incontro più classico può essere quello con la specie più conosciuta fra questo gruppo di animali, il tursiope, delfino noto al grande pubblico perché esibito in acquari e delfinari.

Il Mar Ligure ricopre un particolare interesse dal punto di vista cetologico tanto che nel 1999 è stata istituita una zona di tutela biologica definita "Santuario Internazionale dei Cetacei” (leggi approfondimento >>).

Poco conosciuto invece, ma più usuale da incontrare è il pesce luna, si può vedere anche a meno di 100 metri da riva sia dalla barca in superficie, sia vicino al fondo di secche poco profonde 15/20 metri o nel blu durante la risalita da secche profonde. Sono curiosi, se vedono le bolle spesso vengono a controllare.

Il nostro amico Massimo, sub esperto ci segnala inoltre il sito www.cycnus.net dove si possono vedere foto scattate nei fondali del finalese.

 

In base alla profondità cosa possiamo incontrare

Su scogli e dove frange l'onda

Patelle, Ricci, Bavose, Paguri, Cozze, Pomodori di mare, Granchietti, Stelle marine, Pulci di mare, Dattero.

da 0 a 4 metri

Granchio, Paguro, Stella cuscinetto, Stella Marrone, Marmora, Cefalo dorato, Bavosa, Castagnola, Cavalluccio, Attinie, Salpe.

da 4  a 10 metri

Conchiglie, Seppia, Cetriolo di mare, Anemone dorato, Sogliola, Triglia di scoglio, Polpi, Aragosta.

da 10 a 25 metri

Tracina ragno, Spirografo, Conchiglie, Stella pettine,  Mazzancolla, Rombo.
 
Schema della batimetria dei fondali di Varigotti

foto di Varigotti e dei suoi fondali di L. Vannucchi

 

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